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Adriana Fiorentini (1/11/1926-29/2/2016)

è stata una delle personalità di spicco dell’Istituto di Neurofisiologia prima e di Neuroscienze poi per quaranta anni. Lunedì 29 febbraio 2016 Adriana ci ha lasciato, nel sonno, con un sorriso. Con la sua saggezza, la sua intelligenza e la sua instancabile attività è stata stimolo trascinante ed esempio per una ricerca fatta di entusiasmo, di dedizione completa e di amore per la conoscenza. Ha formato una intera generazione di studiosi della visione che lavorano sia in Italia che all’estero.

Nata a Milano ha svolto lì i sui studi fino alla scuola superiore ed ha conseguito la laurea in Fisica nel 1948 a Firenze su argomenti di Ottica Fisica con il Professor Toraldo di Francia, presso l’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri. Nel proseguimento dei suoi studi notò un fenomeno di contrasto che correttamente ella interpretò come una illusione visiva, dovuta cioè alle caratteristiche della elaborazione dell’informazione fatta dai circuiti nervosi visivi (illusione nota come Bande di Mach). Questo la portò a spostarsi verso la percezione visiva. Nei suoi anni presso l’Istituto di Ottica di Arcetri (1948-1968) Adriana ha pubblicato numerosi lavori sia di ottica fisiologica che di percezione che ancora oggi sono di riferimento nel campo. Qualche menzione per tutte: il lavoro sulla interazione eccitatoria o inibitoria fra due barre luminose, una delle quali sotto soglia per la percezione, che ha consentito di misurare le interazioni neurali in funzione della distanza tra i due stimoli e di produrre una delle prime misure del profilo dei campi recettivi nell’uomo e il lavoro con il professor MacKay di Keele sui potenziali evocati. Durante questo periodo ha anche contribuito alla formazione di generazioni di ottici attraverso la pubblicazione di un libro, “Occhi e occhiali” e attraverso corsi specifici di formazione che hanno consentito ai giovani che li hanno seguiti di conseguire un mestiere. Ancora adesso riceveva testimonianze di ricordo grato ed affettuoso dai suoi allievi ottici.

Dal 1966 iniziò a collaborare con un giovane professor Maffei, sotto l’incoraggiamento del Professor Moruzzi, spostandosi definitivamente a Pisa nel 1968, prima come assistente universitario e poi come Ricercatore CNR. Nel lavorare insieme Lamberto ed Adriana facevano, per usare le parole del professor Maffei, “le stesse domande alla percezione dell’uomo ed alle single cellule visive”, consentendo così di interpretare la percezione visiva in termini di proprietà delle singole cellule visive. Questo approccio, estremamente innovativo, ha prodotto numerosissimi lavori ancora adesso punto di riferimento nel campo. Adriana ha anche studiato, con tecniche elettrofisiologiche, lo sviluppo della funzione visiva nell’uomo e nell’animale, producendo ad esempio la prima misura dello sviluppo della curva di sensibilità al contrasto nell’uomo, ancora adesso presente su tutti i libri di testo nel campo. Nei suoi lavori, sempre per citare il professor Maffei, non si trova neanche una virgola fuori posto.

Con il professor Maffei, in anni recenti, ha scritto il libro “Arte e cervello”, un bellissimo libro sulla natura della percezione visiva e sul linguaggio visivo, che ha avuto un grandissimo successo ed ha ricevuto numerosi premi.

Durante i suoi lunghi anni di ricerca, Adriana è stata maestra non solo di scienza ma anche di vita. I suoi studenti hanno ricevuto da lei non solo la guida ad un pensiero chiaro, ad una scrittura scientifica curata, fatta di “short, clear sentences”, ad una dedizione assoluta al lavoro, ma anche una guida verso il rispetto, l’accoglienza, la collaborazione, l’umiltà vera.

Sempre disponibile per ascoltare e discutere una idea scientifica ma anche un dubbio di vita, Adriana ha accompagnato i suoi studenti all’età adulta, aiutandoli nella crescita scientifica ed umana. Discreta e riservata, era un punto di riferimento per tutti.

Ci mancherà moltissimo.

Commenti  

# Unattainable modelNicoletta 2016-03-08 10:36
From linear log plots to optic benches, from writing clearly and concisely to remembering to comb my hair before leaving home, I have always felt followed and supported by your affection. And still feel.