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16/03/2022 News: Scoperto nuovo meccanismo di propagazione della neurodegenerazione nella malattia di Alzheimer

I disturbi cognitivi che caratterizzano la fase iniziale della  malattia di Alzheimer (AD) dipendono dalle alterazioni del funzionamento delle sinapsi che si sviluppano dapprima in una ristretta popolazione di neuroni più vulnerabili e poi si propagano al resto del cervello. Comprendere come le disfunzioni sinaptiche coinvolgano nel tempo aree cerebrali progressivamente più estese è indispensabile per limitare lo sviluppo della malattia. Nonostante ciò il meccanismo di propagazione non è ancora stato chiarito.
La Dott.ssa Martina Gabrielli, dell’Istituto di neuroscienze del CNR, ha dimostrato che le vescicole extracellulari  prodotte dalle cellule microgliali, contenenti proteina Beta-amiloide (Aβ), causano disfunzioni sinaptiche e, muovendosi lungo  le connessioni neuronali, propagano queste alterazioni attraverso un circuito fondamentale per la memoria e compromesso nella AD, ovvero quello che collega la corteccia entorinale all’ippocampo.

Limitare la produzione e/o il movimento delle vescicole extracellulari potrebbero quindi ritardare l’insorgenza e la progressione della malattia.

Lo studio è stato condotto dai gruppi di ricerca guidati dal Dott. Nicola Origlia e dalla Dott.ssa Claudia Verderio, rispettivamente di IN-Pisa e IN-Milano, con la collaborazione della Columbia University, ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica "Brain" .